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Dal 1952
La Trattoria Caico nasce nel 1952 dalla felice e fortunata intuizione di nonno Umberto Caico e della moglie Concetta che decisero di avviare la loro attività ristorativa nel borgo marinaro di San Leone, lido balneare già allora molto frequentato dagli agrigentini e dai turisti che venivano a visitare la Valle dei Templi.
I miei nonni avevano già consolidato la loro esperienza lavorativa in quanto proprietari e gestori di una caratteristica Osteria in pieno centro storico, in via Porcello, traversa di via Atenea, già in attività ai tempi della Seconda Guerra, dove si poteva assaporare una cucina tradizionale, povera ma assolutamente autentica .
Da ricordare sicuramente le fritture di pesce (gamberetti triglie e merluzzetti) o il bollito di carne che veniva servito in tazza : era possibile acquistare la tazza di brodo di carne, con o senza la carne a seconda della propria disponibilità.
Da ricordare la caponata di melanzane e la pasta al forno nelle versioni tradizionale o con le melanzane e gli spaghetti alla carrettiera - personale versione degli spaghetti aglio e olio. Da non dimenticare la pasta con le sarde che mia nonna chiamava "alla milanese" per differenziarla da quella "palermitana" per la presenza della salsa di pomodoro.
All' Osteria non poteva mancare il vino buono: nonno Umberto teneva solamente tre botti, due grandi una di rosso e una di bianco ed una più piccola di straordinario zibibbo.
I miei nonni trasferirono la loro esperienza e la loro cucina, collaborati dai figli Giovanni , Giuseppina (mia madre) e Rosa a San Leone.
Inizialmente la Trattoria nacque come locale prettamente estivo, infatti gli spazi erano esclusivamente all'esterno coperti da un maestoso pergolato di vite , così fitto che anche di giorno bisognava accendere delle lampadine colorate.
Nonno Umberto apriva i cancelli il Primo maggio per la Festa dei lavoratori e chiudeva talvolta alle prime piogge: fine Agosto, inizio Settembre.
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La Trattoria Caico diventa così un riferimento sicuro e affidabile per gli agrigentini che amano la buona tavola .
Arrivano gli anni Ottanta e con essi nuove esigenze e diverse necessità. Mia madre Giuseppina prende le redini della Trattoria, anche grazie al fatto che i suoi fratelli Giovanni e Rosa, nel frattempo hanno abbandonato la città natale e si sono trasferiti altrove.
Giuseppina Caico traghetta la Trattoria verso una nuova dimensione e ne fa un vero e proprio ristorante: tant'è che decide che il locale rimanga aperto tutto l'anno e di conseguenza vengono realizzate due sale al chiuso.
La cucina si fa più attenta al territorio e cerca sempre di più di venire incontro alle nuove richieste di una clientela più informata e più esigente e sempre più consapevole di una nuova coscienza enogastronomica.
Arriviamo ai giorni nostri. Dopo la morte di mia madre, Giuseppina , avvenuta nel 2005 la responsabilità e la gestione del ristorante ricadono totalmente su di me (Marco Maccarrone Caico) e su mia moglie Patrizia Triassi .
Nel 2007 prendiamo la decisione (considerata folle dalla maggior parte dei nostri amici e clienti) di togliere la pizzeria ( aggiunta all'interno della trattoria negli anni Settanta) per dedicarci esclusivamente al ristorante: noi vogliamo che il nostro ristorante divenga uno dei migliori in città!
Cominciano ad arrivare le prime importanti attestazioni professionali.
La presenza in svariate guide internazionali e nazionali: Routard, Lonely Planet, Süddeutsche Zeitung, L'Espresso, La Repubblica, Osterie d'Italia di Slow Food (dal 2008 ad oggi), I Love Sicilia, Civiltà del bere, La Sicilia, Giornale di Sicilia, Sigrid Verbert Blog, Mondo del Gusto, Due certificati d'eccellenza di TripAdvisor 2011 - 2012.
Nel 2000 ho conseguito il diploma di terzo livello di Sommelier Professionista A.I.S. Associazione Italiana Sommeliers.
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Alcuni piatti rappresentativi di oggi
Panelle, Insalata di Arance, Caponata di melanzane, Caponata di Tonno, Spatola in agrodolce, Fritturine miste di paranza, Polpo lesso intero, Cartocci del carrettiere, Spaghetto fresco con gambero rosso e ciliegino, Ravioli di pesce da una ricetta di mia madre, Pesce pescato all’amo al forno alla “Lampedusana”, Tonno scottato, Biancomangiare con la marmellata di mandarini di nostra produzione, Parfait di mandorle, Parfait di pistacchio, Cannolo scomposto.